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Capelli

Calvizie - Alopecia androgenetica

Definizione

Il termine alopecia androgenetica identifica la perdita dei capelli, locale o generalizzata, più semplicemente nota con il nome di calvizie comune. Molto frequente nel sesso maschile, interessa circa i 2/3 dei maschi caucasici, tuttavia può presentarsi anche nelle donne.

Cause

Nelle aree interessate, ad ogni ciclo fisiologico di caduta i capelli vengono sostituiti da capelli sempre più sottili e meno colorati, a causa della miniaturizzazione dei follicoli piliferi, fino a totale scomparsa. Le cause sono duplici: ormonali ed ereditaire. Sono quindi legate all'azione degli ormoni androgenitestosterone, diidrotestosterone (DHT), deidroepiandrosterone (DHEA) e androstenedione, ma a questa si associa una componente genetica ereditaria.

Esistono altre cause meno comuni: forme febbrili gravi (p. es., scarlattina), mixedema, ipopituitarismo, sifilide primaria, gravidanza, alcuni farmaci (soprattutto farmaci citotossici a dosi elevate di Vit. A o di retinoidi e vari preparati a base di tallio), tricotillomania (capelli strappati - è abituale in bambini con habitus neurotico), ustioni, traumi fisici, radiodermiti atrofiche, etc.

Sintomi

Inizialmente si verifica un diradamento dei capelli al vertice del capo, poi il fenomeno si estende a tutta la parte alta del capo, risparmiando di solito la nuca e le tempie.
Nell'uomo inizia dalle tempie con l'arretramento progressivo dell'attaccatura dei capelli mentre nella donna è risparmiata parzialmente la fascia frontale.
Si accompagna spesso a seborrea e forfora da desquamazione.

Diagnosi

Normalmente esordisce dopo la pubertà ma esistono anche forme prepubere. L'andamento è progressivo e il decorso è peggiore per i soggetti che hanno manifestato la malattia già in epoca infantile.
Per la diagnosi è sufficiente studiare al microscopio le radici di capelli prelevati nelle aree limitrofe a quelle diradate ed eventualmente confrontarle con quelle dei capelli delle aree preservate.

Cure cosmetiche e farmacologiche

La prima attenzione ricade sullo shampoo usato abitualmente. Esso non deve contenere troppi tensioattivi, schiumogeni o altre sostanze irritanti il cuoio capelluto, ma deve rispettare il pH fisiologico e fornire le sostanze necessarie ad una crescita normale.

Alcuni integratori alimentari riescono a supplire le diete sempre più povere e disordinate, permettendo di assumere i mattoni fondamentali per una sana crescita del capello (Proteine come Beta-Lattoglobulina e Alfa-Lattoalbumina; Aminoacidi come Metionina, Taurina, Glicina, Leucina, Prolina, Vitamine come Vit C, Vit E, Vit B6, Acido Folico, Biotina, Sali minerali come Zinco e Rame, Acidi grassi omega3 e omega6, Cronobiogenina).

Esistono dei preparati cosmetici in fiale che apportano sostanze nutritive utili in fase di crescita (anagen) quali vitamine, aminoacidi, Fattore di Crescita che stimola la funzione generativa del bulbo e P-Fulvine che contrasta la caduta, ginseng, ginkgo biloba, isoflavoni di soia.

In alternativa risulta più efficace un trattamento topico con soluzioni di un farmaco chiamato minoxidil al 2% o al 5%, da applicare 2 volte al giorno, se non vi siano controindicazioni.

Attualmente il trattamento farmacologico più efficace è quello con finasteride per via orale. Si tratta di un farmaco che inibisce la 5alfa-reduttasi di tipo II, enzima responsabile della trasformazione del testosterone in DHT all'interno dei follicoli. Il medicinale ha una buona selettività per i follicoli piliferi e quindi presenta pochi effetti collaterali, ma va assunto tutti i giorni per lungo tempo.
Questi trattamenti vanno effettuati da soli o in associazione. La finasteride orale è la più efficace terapia non chirurgica.

Bibliografia

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www.dica33.it